La chiesa di San Giacomo, un tempo conosciuta come Santa Maria de Russis, fu completamente ricostruita nel 1647 dal canonico Vito Fontanella, come dimostrato dall’epigrafe sulla facciata. Dato l’orientamento dell’edificio, alcuni hanno ipotizzato che anche gli ingressi abbiano subito modifiche, oltre certamente le coperture. Osservando il portale, si possono osservare ai lati gli elefanti e, in alto a destra, una leonessa con un cucciolo tra le fauci. Queste raffigurazioni lasciano supporre che, in una posizione speculare, ci fosse un leone e che l’attuale grifo fosse inizialmente destinato al centro del portale. Si notano anche figure antropomorfe che formano un affascinante calendario inciso nella pietra. Alla sommità dell’edificio, sul cornicione, spiccano delle protomi. L’interno, ad aula unica, conserva un affresco che si ritiene risalente al XIII secolo. Nei vani adiacenti, emergono frammenti di affreschi, tra cui uno raffigurante la Trinità. Nella cripta attuale è collocata la lastra tombale dei Fontanella. La tradizione narra che questo luogo accolse la prima sepoltura del Santo Patrono, San Nicola il Pellegrino.